Mi piace non fare programmi: lasciarmi trascinare come un fanciullo, ma poi saltare alla reazione come un gatto che esca dal nascondiglio; come un gioco dell’intelligenza e della volonta' fra l'ostacolo dell’inerzia e le risorse dell'astuzia. Ecco perché mi sento molto a mio agio in questi viaggi: non soltanto, voglio dire, perché la ricerca e' la mia missione, ma perché essi rappresentano un'evasione dalla barbarie mascherata e conformista in cui di giorno in giorno precipita la vita, tutta uguale malgrado l'apparente diversita' in superficie; un affondarsi nella massa e un diluirsi nel comune, senza peranza di quella liberta' dogliosa ed enigmatica nella quale l'uomo si ritrova solo con la propria luce ed il proprio buio.

Guge-Tucci National Geographic Project
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Il Tibet, [che] e' stato il piu' grande amore della mia vita, e lo e' tuttora, tanto piu' caldo, quanto piu' sembra difficile soddisfarlo con un nuovo incontro. In otto viaggi, ne ho percorso gran parte in lungo ed in largo, ho vissuto nei villaggi e nei monasteri, mi sono genuflesso dinanzi a maestri e immagini sacre, ho valicato insieme con i carovanieri monti e traversato deserti, vasti come il mare, ho discusso problemi di religione e filosofia con monaci sapienti. (...) Io ero diventato tutt'uno con essi. Vivevo la loro stessa vita, parlavo la medesima lingua, mi nutrivo delle medesime esperienze, condividevo le loro ansie ed i loro entusiasmi. La fiducia genera fiducia.

Giuseppe Tucci

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